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La Bomar si mette di traverso

Ma il comune tira diritto ed è dalla parte dei cittadini

La vicenda della bonifica delle coperture in cemento-amianto dell’ex-allevamento si inasprisce con il rifiuto della Bomar, proprietaria degli immobili, a voler ottemperare alle ordinanze del sindaco.
Il 25 Marzo 2015 l’ufficio tecnico del Comune di Olgiate Molgora aveva emesso un’ordinanza “Contingibile ed urgente” (n. 2226) che imponeva:

  • entro 60 giorni dalla notifica, non appena in possesso delle autorizzazioni, la rimozione dei materiali contenenti  amianto in quanto pericolanti , della copertura del lotto 5 ….

Sempre in tale data aveva emesso una seconda ordinanza (n. 2227) che imponeva

  • Entro 90 giorni, la verifica della presenza di amianto nelle caldaie presenti in due lotti della proprietà e la eventuale bonifica dei manufatti.
  • Entro 12 mesi, la rimozione dei materiali contenenti amianto di gran parte delle restanti strutture.

La proprietà ha sempre fatto resistenza; il termine della prima ordinanza sarebbe scaduto alla fine dello scorso maggio, ma è occorsa una proroga, concessa dal comune fino al 30 luglio, per vedere dei risultati.

Con una comunicazione del 3 Agosto, l’Ufficio tecnico ci informa che da un sopralluogo compiuto il 31 luglio, i termini dell’ordinanza ( di questa prima ordinanza) sono stati rispettati.

E’ del 4 Agosto un articolo del “Giornale di Merate” che riferisce della reazione furiosa  della Bomar, che avrebbe presentato niente meno che un “ricorso straordinario al Presidente della Repubblica” per ottenere l’annullamento dell’ordinanza  adducendo conflitti di competenza nell’emissione della stessa.    La proprietà lamenta di non aver avuto la possibilità di discutere i termini per l’ottemperanza agli obblighi imposti dal Comune e sostiene che i rischi per la salute pubblica sono stati sovrastimati dalla nostra Amministrazione.
La posizione del comune, chiarita dal consigliere con delega all’ambiente, Pino Brambilla è molto netta e decisa e viene illustrata a chiare lettere dal quotidiano locale, dove si legge che “Il comune va avanti, non lo fermerà certo un ricorso dei privati“. Nell’intervista Pino Brambilla difende la competenza del Comune a emettere l’ordinanza, sottolinea che da anni il Comune di Olgiate Molgora preme per una messa in sicurezza dell’area dell’ex-allevamento e i ritardi nella richiesta di intervento (avvenuta comunque entro i termini di legge) sono motivati dall’attesa di progetti di riqualificazione dell’area presentati dalla Bomar, i quali progetti, contrariamente alle aspettative dell’Amministrazione non comprendevano interventi di bonifica.
Sulla possibile minaccia alla salute pubblica, il Consigliere sottolinea che ottomila metri quadri di Eternit non sono come “il tetto di un pollaio“, che le correnti d’aria e i venti possono trasportare le fibre assai lontano dalle strutture, molte delle quali fatiscenti, ed essere respirate dalla popolazione residente a Olgiate e nelle aree limitrofe.

Ci stupisce che sia nell’intervento di Pino Brambilla che nell’articolo del Giornale di  Merate non venga riportato che con il sopralluogo del 31 luglio il Comune attesta l’ottemperanza della Bomar che quindi ha eseguito quanto disposto dalla prima ordinanza.

Noi riteniamo che l’ottemperanza ad una Ordinanza sia un importante risultato a cui dobbiamo dar merito al Comune di Olgiate

Siamo consapevoli che è una piccola cosa rispetto alla eliminazione entro 12 mesi di gran parte delle coperture previste dalla 2227  a cui, ci sembra di capire, la Bomar si sta opponendo con tutte le sue forze.

E anche se tutto è di nuovo fermo e in mano agli avvocati, adesso sappiamo da che parte sta il Comune.
Da quella giusta.

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